5/13/2021

Comprare online è veramente più sostenibile rispetto ai metodi tradizionali?

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Il viaggio, l'attesa, le code, i prodotti da imbustare, la carta fedeltà che non troviamo proprio quando è il momento di pagare. Istintivamente siamo portati a pensare che sostituire la tradizionale esperienza di shopping porti solo vantaggi, ma è veramente così?

Uno dei maggiori problemi ambientali da considerare qui sono le emissioni di carbonio. Ci sono diversi step che segue un prodotto prima di essere consegnato. Dal centro di distribuzione di un marchio, viaggia verso un negozio o un centro di distribuzione dei pacchi. L'ultimo tratto del viaggio tra il negozio/magazzino e la tua porta è considerato il più dispendioso in termini di energia del viaggio.

Secondo una ricerca effettuata da Deloitte, l'acquisto online porta a una restituzione di prodotti cinque volte superiore, il che aumenta notevolmente l'impatto ambientale; le percentuali sono stimate su circa 40% di restituzione per l'online contro il 7% nei negozio fisici.

La necessità di protezione dei prodotti durante il trasporto causa più emissioni dagli imballaggi per gli ordini online (scatole di cartone ondulato, pluriball, ecc.) rispetto alle emissioni associate all'uso di sacchetti che i consumatori portano solitamente a casa dal centro commerciale.

Gli acquirenti di un centro commerciale acquistano, in media, 3,5 prodotti per viaggio e visitano altri luoghi mentre si recano al centro commerciale. La semplicità di acquisto legata all'esperienza online rappresenta una lama a doppio taglio, perché spinge a effettuare piccoli ordini con pochi prodotti.

In uno studio condotto da Deloitte nel 2017, ai Millennial è stato chiesto: "Prima di acquistare da un marchio di lusso, ti assicuri che sia un marchio sostenibile ed etico?" Il sondaggio ha rilevato che il 67,1% degli intervistati controlla spesso o sempre la sostenibilità di un marchio prima di effettuare una scelta.


In questa condizione, le aziende si ritrovano di fronte a un bivio: da un lato, queste problematiche relative all'attuale esperienza di acquisto online possono generare opportunità uniche di crescita virtuosa; dall'altro, il rischio di fronte a cambiamenti radicali frena i più conservatori. Per questo motivo, molti marchi stanno già aprendo la strada, producendo merci in modo sostenibile con materiali e spedizioni ecocompatibili. Tuttavia, attualmente questi prodotti sono spesso più costosi delle loro controparti meno sostenibili, dunque si tratta di un processo ancora in corso, che richiede tempo in una situazione in cui il tempo inizia a scarseggiare.

(Source: Deloitte/Statistica, 2018)

Dunque, quali sono le possibilità per i brand per muovere il proprio business verso un approccio più sostenibile nella vendita online?

Offrire una scelta di spedizioni più ecologiche

Offrendo ai clienti la scelta di opzioni di spedizione più ecologiche, i rivenditori possono garantire che la loro carbon footprint sia ridotta. Il passo ulteriore è offrire un'intera gamma di servizi di consegna completamente ecologici.

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Eliminare gli imballaggi di plastica

I prodotti online spesso arrivano in plastica, sia nell'imballaggio esterno che nei singoli articoli. Nel caso di Zara, per esempio, è stata quella di rimuovere completamente la plastica dalle proprie scelte di packaging. Gli articoli vengono spediti in una scatola di cartone riciclato e non vengono imballati singolarmente, riducendo la quantità di rifiuti prodotti in modo massiccio.

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Usare imballaggi riutilizzabili

Ted Baker invia pacchi in scatole di cartone con una sleeve all'esterno, sulla quale è attaccata l'etichetta. Una volta rimossa, la scatola interna può essere riutilizzata più volte, e questo è un ottimo esempio di un accorgimento per rendere i resi più sostenibili. Se un cliente restituisce il pacco nella confezione originale, in questo modo, si può riutilizzare la scatola per un nuovo ordine, aggiungendo semplicemente una nuova sleeve.

Fonte: ParcelLab

Non offrire resi gratuiti

Molti rivenditori online offrono resi gratuiti. Di conseguenza, i clienti spesso ordinano più di quanto intendono utilizzare. Una ricerca di Barclaycard ha rilevato che il 30% degli acquirenti ordina volutamente in eccesso sapendo di poter successivamente restituire gli articoli indesiderati. Pertanto, se i rivenditori rimuovessero i resi gratuiti, i clienti potrebbero pensarci due volte prima di ordinare prodotti aggiuntivi.

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Una cosa è certa: difficilmente siamo destinati a tornare indietro rispetto alla vendita online, e i rivenditori online devono cambiare se vogliono diventare più sostenibili. Questi cambiamenti non avverranno dall'oggi al domani, tuttavia l'attuazione della loro strategia di sostenibilità dovrebbe essere la massima priorità, evolvendo dall'essere un costoso investimento nel presente fino a diventare un enorme vantaggio competitivo per il futuro.